ALTHUSSER E LA STORIA ALEATORIA

4-5/2011, [:it]dicembre[:en]December[:] ISBN: 9788890413650pp. 230 - 235

Abstract

Secondo una frase di Louis Althusser, Leggere il Capitale, Marx scoprì il continente storia, ma lo scoprì sotto condizioni ben precise, diverse da quelle poste da Vico, Kant o Hegel. La storia degli uomini si rivela storia strutturata, e ciò vale anche per il nuovo lato che emerse nei primi decenni del XIX secolo: la sfera delle classi subalterne, della loro miseria e battaglia per il riscatto. Prima di Newton si “vedevano” cadere i gravi, prima di Marx si “vedeva” la moltitudine degli uomini “sfruttata” da una minoranza – ma senza esistenza teorica dei concetti relativi. I rapporti di produzione erano e spesso tornano a essere ridotti a rapporti umani intersoggettivi storicizzati e associati con un’ideologia antropocentrica del lavoro. Althusser ruppe con la lettura dialettica di Marx, non senza assonanze (feconde quanto equivoche) con indirizzi analoghi di Della Volpe e poi con Luporini, critici dello storicismo come ideologia giustificatrice della continuità dei gruppi dirigenti politici, mettendo in primo piano la causalità della struttura assente sui suoi effetti: non esterna ma interna ad essa, intransitiva in accezione spinoziana – contro il modello galileiano-cartesiano di una causalità transitiva e quello leibniziano di una causalità espressiva, ripresa in seguito da Hegel. Il dispositivo teorico adottato fu la lettura “sintomale” (desunta da Freud e Lacan e parallela all’operazione condotta da Leo Strauss sui filosofi medievali), una mutazione epistemologica che svelava l’opacità dell’immediato, opponendosi al culto della Scrittura in cui abita la Verità e alla teoria dell’espressione in cui ogni pars totalis sintetizza l’insieme.

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