Abstract
La scommessa teorica del libro di Freydberg sull’immaginazione nella filosofia morale di Kant è di mostrare, attraverso l’analisi della Critica della Ragion Pratica, come la Einbildungskraft, pur non tematizzata e apparentemente esclusa dalla ragione pratica, giochi un ruolo centrale nel testo kantiano del 1788. Proprio laddove l’immaginazione appare completamente celata, essa mostra – quale fonte di sintesi – la sua più significativa e operativa presenza. Attraverso una vera e propria rilettura «in the language of immagination» della seconda Critica, la tesi provocatoria di questo studio offre oggi molti spunti per una tematica ancora poco trattata dagli studi kantiani 1.
- Per i contributi a riguardo cfr. Bielefeldt, Heiner, Kants Symbolik. Ein Schlüssel zur kritischen Freiheitsphilosophie, Karl Alber Verlag, Freiburg 2001 (Id., Symbolic Representation in Kant’s Practical Philosophy, Cambridge University Press, Cambridge 2003); M. Coeckelbergh, Imagination and Priniples. An Essay on the Role of Imagination in Moral Reasoning, Palgrave Macmillan, Basingstoke/Ney York 2007; Fabre, E.J., Recuperating Imagination in Kant’s Moral Philosophy via “Die Religion”, in: G. Almeida, V. Rohden, M. Ruffing, R.R. Terra (eds.), Recht und Frieden in der Philosophie Kants. Akten des X. Internationalen Kant-Kongresses, Berlin/New York 2008, Bd. IV, pp. 111-120; Id., In Type and Archetype: Toward a recuperation of imagination in Kant’s moral philosophy and religion, Ph.D. Dissertation, Katholike Universiteit Leuven, 2002; A. Ferrarin, Immaginazione e giudizio nella filosofia pratica kantiana, in: L. Fonnesu (ed.), Etica e mondo, Il Mulino, Bologna 2008; Id., Saggezza, immaginazione e giudizio pratico, ETS, Pisa 2004; J. Llewelyn, HypoCritical Imagination: Between Kant and Levinas, Routledge, London and New York 2000; A. Ragnoli, L’immaginazione morale nella filosofia di Kant. Nuove prospettive sull’immaginazione, Edizioni Accademiche Italiane, 2013; Philip J. Rossi, Moral Interest and Moral Imagination in Kant, in «The Modern Schoolman», 57 (1979-80), pp. 149-158 ↩