Pólemos no. 1, 2023: RESPONSABILITÀ, COMUNITÀ E COMUNICAZIONE: DALLA FILOSOFIA MODERNA ALL’ETICITÀ CONTEMPORANEA

A cura di Giulia Battistoni e Giorgio Erle

 

La distinzione weberiana tra “etica dell’intenzione” ed “etica della responsabilità” trova un valido terreno di sviluppo a partire dalle diverse prospettive di I. Kant e di G.W.F. Hegel rispetto all’agire morale, alla valutazione dell’azione e della responsabilità dell’agente. Si tratta di pensatori la cui visione sistematica, in passato spesso rigettata, ha fornito a partire dalla seconda metà del Novecento categorie fondamentali per la riflessione etica sull’agire e sulla responsabilità degli individui.

A partire dal pensiero hegeliano, l’agire è stato interpretato alla luce del suo carattere intrinsecamente sociale e responsabile (M. Alznauer, Hegel’s Theory of Responsibility, 2015) e nelle dimensioni delle relazioni sociali, che rendono ragione delle pratiche di attribuzione di responsabilità (M. Quante, Die Wirklichkeit des Geistes. Studien zu Hegel, 2011). Dall’altro lato, la fondazione trascendentale kantiana è stata riabilitata da K.-O. Apel nella sua teorizzazione dell’etica della comunicazione, concepita nel quadro della svolta linguistica della filosofia e del riconoscimento del valore performativo del linguaggio. Con ciò, la responsabilità stessa è venuta a configurarsi come concetto comunicativo e ad assumere un importante elemento di relazionalità (A. Fabris, RelAzione. Una filosofia performativa, 2016), implicando l’appartenenza a un ordinamento normativo prestabilito. La dimensione intersoggettiva e comunicativa ha acquistato nuova luce, portando al superamento della visione monologica sia del pensiero che del linguaggio.

Ora: i tentativi di Apel di attuare una “fondazione ultima” dell’etica della comunicazione, intesa come etica della co-responsabilità, a partire dall’approccio trascendentale kantiano, pur rivelandosi fruttuosi, mostrano altresì delle falle. Da un lato, Apel risponde alla necessità, fortemente sentita nell’epoca del relativismo dei valori, di fornire una fondazione razionale di norme etiche che possano guidare l’agire comunitario (K.-O. Apel, Transformation der Philosophie, 1973; Id., Il problema della fondazione di un’etica della responsabilità nell’epoca della scienza, 1988); dall’altro lato, la sua teoria presenta gli stessi limiti della fondazione kantiana e di ogni prospettiva deontologica. J. Habermas attua, in questo senso, un’importante autocritica nei confronti dell’etica del discorso, ponendola sul banco di prova rappresentato dalle obiezioni hegeliane a Kant (J. Habermas, Moralität und Sittlichkeit? Treffen Hegels Einwände gegen Kant auch auf die Diskursethik zu?, 1988) e si pone, forse più di Apel, il problema delle conseguenze dell’agire e dell’applicazione dell’etica del discorso in ambito socio-politico. Ciò lo porta a interrogarsi su una forma di democrazia discorsiva, in cui si realizzi il concetto di autolegislazione nel suo significato più profondo: quello cioè che riesce a conciliare l’autonomia privata con quella pubblica, la prospettiva dell’individuo con quella della comunità.

Se, da un lato, l’eredità della filosofia classica tedesca apre alla prospettiva della relazione dialettica, quanto mai attuale, tra individuo e comunità, e pur cercando di divenire un’etica della co-responsabilità in relazione alla storia e alle situazioni concrete, l’etica del discorso formulata da Apel e da Habermas non sembra aprirsi alla responsabilità nei confronti delle generazioni future, le quali non sono fattualmente capaci di prendere parte al discorso argomentativo, né al muto appello della natura. In ciò, la teoria della responsabilità di Hans Jonas rivendica la sua attualità e imprescindibilità (H. Jonas, Das Prinzip Verantwortung, 1979).

A partire da tale contesto, questo numero di “Pólemos. Materiali di filosofia e critica sociale” si propone di indagare l’eredità della filosofia moderna nell’etica della comunicazione e della responsabilità contemporanee, con particolare attenzione all’eredità della filosofia classica tedesca, rispetto alla relazione “individuo-comunità” e al tema della responsabilità.

I curatori invitano a proporre contributi sui seguenti nuclei tematici:

  • Radici moderne dell’etica della comunicazione di Apel e di Habermas
  • Radici moderne dell’etica della responsabilità di Hans Jonas
  • Etica dell’intenzione ed etica della responsabilità: dalla filosofia moderna all’etica contemporanea
  • Individuo e comunità, autonomia privata e autonomia pubblica
  • Responsabilità, relazionalità e riconoscimento
  • Prospettive di fondazione razionale dell’etica

Istruzioni per l’invio

Gli articoli, per un limite massimo di 40.000 caratteri (spazi inclusi), accompagnati da un abstract di 1.000 caratteri (in italiano e in inglese), devono essere proposti attraverso l’invio all’indirizzo e-mail cfp@rivistapolemos.it entro il 20 novembre 2022 (in uno dei seguenti formati: .doc, .docx, .odt). Inviare cortesemente articoli e abstract in un unico documento che sia adatto alla revisione anonima e conformemente alle norme redazionali. Sono particolarmente graditi contributi direttamente pertinenti alle linee di ricerca suggerite. Articoli concernenti aree filosoficamente connesse al tema saranno ugualmente presi in considerazione. Sono accettati contributi in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo.

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