L’ESPERIENZA DELL’ARTE SECONDO ALEXANDRE KOJÈVE. Dall’estetica dell’inesistente alla pittura concreta di Kandinsky

6-7/2014, [:it]gennaio[:en]January[:] ISBN: 9788898697243pp. 171 - 193

Abstract

La notorietà di Alexandre Kojève non è certo legata a studi di carattere estetico, eppure l’arte costituisce un ambito di interesse per l’autore sin dagli anni giovanili, divenendo in alcuni casi oggetto di indagine specifico. Anche a tal proposito, come spesso si rileva per tutto ciò che lo riguarda, si può affermare che la riflessione filosofica si intrecci con le vicende biografiche: l’attenzione rivolta all’arte, infatti, vede come motivi centrali, da una parte, la tensione verso la composizione di un sistema che includa ogni ambito del sapere, dall’altra, il rapporto di parentela che legava Kojève ad uno dei protagonisti principali della rivoluzione artistica di inizio Novecento, Wassily Kandinsky. Il pensiero dell’autore in tale campo è ad ogni modo frammentato ed episodico, niente affatto sistematico, come la maggior parte della sua produzione, che, nonostante l’enorme prolificità, rimase per la maggior parte inedita, non solo a causa degli impegni istituzionali che lo condussero a ridurre la sua attività scientifica a quella di un “filosofo della domenica”, ma soprattutto in nome della tormentata elaborazione di quel sistema definitivo che non ebbe tuttavia mai fine.
La scoperta di un Kojève oltre Hegel, ovvero al di là del lavoro di interprete della Fenomenologia dello Spirito, e in particolare nelle vesti di teorico e critico dell’arte, è possibile grazie alla progressiva diffusione di alcuni testi, nel corso degli ultimi anni pubblicati o tradotti in italiano, nei quali egli si interroga sullo statuto e sul valore delle opere artistiche: se è nel Diario del filosofo, risalente agli anni compresi tra il 1917 e il 1923, che per la prima volta Kojève manifesta la necessità di definire un sapere onnicomprensivo, nell’ambito del quale l’arte assume i caratteri di un’estetica dell’inesistente, è invece in un testo scritto nel 1936, I dipinti concreti di Kandinsky, commissionato all’autore proprio dallo zio, che le considerazioni sull’arte si collocano nel solco dell’interpretazione hegeliana della fine della storia e del rapporto fra concetto e tempo, suggerendo l’ipotesi che il testo possa costituire una risposta alla domanda relativa al destino dell’arte nell’epoca post-storica 1 . Così come gli epistolari tra il pensatore russo e Carl Schmitt o Leo Strauss per quanto concerne temi di carattere storico-politico, anche in questo caso le lettere che zio e nipote si scambiarono tra il 1929 e il 1944 rappresentano una fonte preziosa, costituendo un contributo ulteriore non solo per capire il rapporto di affetto e ammirazione reciproca tra i due protagonisti del secolo scorso, ma anche per comprendere meglio la posizione teorica dello stesso Kojève 2.

  1. A. Kojève, Il diario del filosofo, a cura di M. Filoni, Aragno Editore, Torino 2012, testo inedito e pubblicato in questa edizione per la prima volta, e Id., Les peintures concrètes de Kandinsky, La lettre volée, Bruxelles 2002, trad. it. I dipinti concreti di Kandinsky, in Kandinsky, a cura di M. Filoni, Quodlibet, Macerata 2005, quest’ultimo già pubblicato in italiano, Id., Le pitture concrete di Kandinsky, a cura di A. Criolato, Abscondita, Milano 2004. D’ora in avanti si farà riferimento all’edizione italiana più recente.
  2. Il carteggio A. Kojève-W. Kandinsky è pubblicato in W. Kandinsky, Correspondances avec Zervos et Kojève, presenté par C. Derouet, Centre Georges Pompidou, Paris 1992, pp. 143-175. In italiano sono state pubblicate due lettere di Kojève all’interno del volume A. Kojève, Il silenzio della Tirannide, a cura di A. Gnoli, Adelphi, Milano 2004, pp. 211-220
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Tortorella, Sabina. "L’ESPERIENZA DELL’ARTE SECONDO ALEXANDRE KOJÈVE. Dall’estetica dell’inesistente alla pittura concreta di Kandinsky". Pólemos VIII. 6-7. (2014): 171-193 https://www.rivistapolemos.it/lesperienza-dellarte-secondo-alexandre-kojeve-dallestetica-dellinesistente-alla-pittura-concreta-di-kandinsky/?lang=it
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Tortorella, . (2014). "L’ESPERIENZA DELL’ARTE SECONDO ALEXANDRE KOJÈVE. Dall’estetica dell’inesistente alla pittura concreta di Kandinsky". Pólemos VIII. (6-7). 171-193 https://www.rivistapolemos.it/lesperienza-dellarte-secondo-alexandre-kojeve-dallestetica-dellinesistente-alla-pittura-concreta-di-kandinsky/?lang=it
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Tortorella, Sabina. 2014. "L’ESPERIENZA DELL’ARTE SECONDO ALEXANDRE KOJÈVE. Dall’estetica dell’inesistente alla pittura concreta di Kandinsky". Pólemos VIII (6-7). Donzelli Editore: 171-193. https://www.rivistapolemos.it/lesperienza-dellarte-secondo-alexandre-kojeve-dallestetica-dellinesistente-alla-pittura-concreta-di-kandinsky/?lang=it
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